RAMPE CON I LEGO PER ABBATTERE LE BARRIERE

Rampe con i Lego per abbattere le barriere architettoniche? Non è un gioco, ma è la realtà, ed è successo davanti ad un negozio alla Guizza a Padova. Muove i primi passi concreti il progetto nato all’interno de “L’Iride”, cooperativa sociale di Selvazzano che dall’inizio degli anni ‘90 si prende cura dello sviluppo dell’identità di persone con disabilità. A prendere in mano la realizzazione della rampa è stato Enrico Balestra, 26 anni, di Mestrino, che sta svolgendo un tirocinio Sil-Cariparo nel network di cooperative del territorio di cui fa parte “L’Iride”; al suo fianco anche il collega Ludovico Lancia, 22 anni, di Padova. Il progetto è stato ispirato nei mesi scorsi da Rita Ebel, una 62enne che vive in Germania e che da 25 anni, a causa di un incidente, si muove su una sedia a rotelle: si è misurata con l’inaccessibilità della sua città, soprattutto per entrare in negozi e locali, ed ha iniziato a realizzare pedane colorate. L’intuizione – un mix vivace di gioco e sostenibilità sociale – sta ora facendo il giro d’Europa e nel padovano è stata interpretata a Selvazzano, dopo aver ricevuto le istruzioni via Facebook dalla nonna tedesca: “Martedì abbiamo portato la prima rampa realizzata dai nostri ragazzi con il supporto determinante di Enrico all’Ottica Greggio in piazza Cuoco, nel quartiere Guizza”, spiega Erika Bragato, responsabile del progetto. “Abbiamo punti di raccolta a L’Iride Blu, in via Euganea, davanti agli impianti sportivi di Selvazzano, e poi in diversi negozi fra Padova e Teolo. Servono circa 100 mattoncini per realizzare una rampa, quindi sono moltissimi i pezzi di cui abbiamo bisogno: confidiamo nella generosità di chi non gioca più con i Lego che ha in casa e che desidera contribuire a questo modo colorato di fare design urbano, rendendo le nostre città più belle ed inclusive”. Il progetto piace, genera simpatia: “Ci stiamo rendendo conto che questa storia dei Lego ci consente di parlare di noi in maniera quasi giocosa, leggera, che è il contrario di superficiale. Ogni giorno ci prendiamo cura dello sviluppo dell’identità di 80 persone con disabilità grave, è una complessità a volte difficile da raccontare. I Lego sono un modo alternativo di veicolare i nostri messaggi: l’abbattimento delle barriere, perché è il contesto che rende la persona più o meno disabile; i ragazzi che vedono il frutto del lavoro e sono felici della capacità di impattare positivamente nella società. E poi andiamo a riusare giochi che altrimenti andrebbero a finire in discarica e anche questo è positivo, è green. Dietro ogni progetto c’è fatica e costanza”, conclude “L’Iride”, “l’energia e l’amore per i Lego di Enrico sono stati fondamentali nel sostenere i ragazzi della nostra bottega di prodotti artigianali per arrivare alle prime rampe”.

Per contribuire in qualche modo al progetto: liride.org, 049/8056356, 342/8492789.

Dell’iniziativa ha parlato anche il Corriere della Sera.